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Trieste

Città da scoprire, città da vivere…

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                                                                                                 Canal Grande
                                                                                                La via d’acqua del mercato cittadino

Noto anche come “Canale Ponterosso”, dal nome del ponte principale che lo attraversa, venne definito “Grande” non certo per un confronto impari con quello di Venezia, ma per distinguerlo da un precedente “Canal Piccolo” che sorgeva alla sua sinistra nel tessuto urbano medievale. Servì alla Trieste emporiale di metà Settecento per far attraccare i velieri fin a pochi passi dai magazzini del Mercato cittadino nel Borgo Teresiano. Sulla piazza Ponterosso, di fronte alla settecentesca Fontana del Puttino “Giovanin”, fa oggi bella mostra di sé un Tallero monumentale, in omaggio all’imperatrice Maria Teresa d’Austria che costruì questa parte della città moderna.

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                                                                                                   Molo Audace
                                                               Una passeggiata sulle Rive cullati da onde e maree

Lungo poco meno di 250 metri, offre un panorama unico per la sua posizione centrale sulle Rive, a pochi passi  da Piazza Unità.

Si chiamava in origine Molo San Carlo, in ricordo della nave che lì era affondata, il cui relitto servì per la fondazione del molo mercantile che venne costruito tra il 1743 e il 1751. Il nome attuale è invece un omaggio al cacciatorpediniere “Audace”, che portò il re d’Italia a visitare la città al termine della prima guerra mondiale. Oggi è meta di passeggiate romantiche, ospita set cinematografici, e fa da cornice ideale alle barche vincitrici della regata Barcolana ogni anno nella seconda domenica di ottobre.

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                                                                                    Salone degli Incanti
                                             Da Pescheria centrale a grande centro culturale espositivo

In Riva Nazario Sauro 1 sul lato mare si erge questo imponente edificio eclettico a tre navate, simile a una grande basilica con campanile. Venne costruito nel 1913 come Pescheria Centrale e la sua fisionomia venne studiata appositamente per non interferire pesantemente con lo stile neoclassico degli edifici del lungomare. Il nome “Salone degli Incanti” come è facile intuire è legato al mercato del pesce. Al suo interno, quando tutti i pescherecci erano ritornati a riva, si svolgevano le aste pubbliche del pescato che il banditore concludeva nel momento in cui erano trascorsi almeno tre minuti dall’ultima offerta. Oggi è sede privilegiata per mostre ed esposizioni d’arte di grande respiro internazionale.

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                                                                                 Museo Arte Orientale
                                      L’onda di Hokusaj esposta a due passi dal Mare di piazza Unità

Visitare questo museo è un’esperienza di arricchimento culturale svincolato da una visione eurocentrica. Trieste, forte dei suoi traffici marittimi con l’estremo Oriente, sviluppo’ una sensibilità nuova inserendosi nel fenomeno del Japonismo europeo di fine Ottocento. La ricca borghesia di quell’epoca amò attorniarsi di oggetti e produzioni artistiche orientali da sfoggiare nelle dimore private, che poi attraverso generose donazioni sono oggi un patrimonio comune esibito in questo Museo civico d’Arte Orientale. Al secondo piano è esposta, in una versione originale firmata dall’autore, la celeberrima xilografia della Grande Onda di Hokusaj, divenuta simbolo del museo, che tanta parte ebbe nell’ispirare grandi artisti come Debussy ed esploratori del mare come il capitano Jacques Yves Cousteau.

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Miramare
Il bianco castello di Massimiliano

Il Castello di Miramare, a soli 8 km dal centro di Trieste, è una delle mete da vedere assolutamente. Le sue bianche pareti che si specchiano sul blu del mare, assieme al vasto giardino monumentale che lo incornicia, rimangono nel cuore di chiunque visiti la città adriatica. Costruito per volontà di Massimiliano d’Asburgo,  come regalo d’amore per la sua giovane sposa Carlotta del Belgio, il palazzo è un raffinato gioiello di architettura eclettica che fonde elementi gotici, medievali e rinascimentali, e persino esotici, in un “mix” mozzafiato, secondo il gusto delle più prestigiose dimore nobiliari di metà Ottocento.

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San Giusto
Una splendida cattedrale “asimmetrica” come poche altre

La chiesa più importante della città, sede della cattedra vescovile, è uno dei luoghi che si deve assolutamente visitare a Trieste. La sua forma disorganica e asimmetrica rivela anche a un occhio inesperto che è il risultato della fusione di due chiese medievali, costruite a loro volta su una precedente basilica paleocristiana del V secolo, sorta sulle rovine romane di un ingresso monumentale all’area sacra del colle capitolino. Certamente più che in ogni altra città San Giusto è per i suoi cittadini, non solo un posto religioso, ma anche un luogo dell’identità, attestato dalla presenza tra le reliquie del tesoro della Cattedrale dell’Alabarda di San Sergio, il simbolo del Comune raffigurato al centro dello Stemma di Trieste.

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Piazza Unità
Un “unicum” tra le piazze storiche d’Europa

Poche città possono vantare di avere la loro Piazza Grande storica configurata come Piazza Unità di Trieste: 12.280 metri quadrati di superficie lastricata in pietra (100 metri quadrati in più di Piazza San Marco a Venezia) affacciati direttamente sulle onde dell’Adriatico. Gli edifici che attorniano i tre lati sono quelli dell’amministrazione comunale, del Governo, del Commercio su nave di un tempo. La piazza in origine si chiamava “Piazza San Pietro” ma popolarmente veniva chiamata Piazza Grande, per un certo periodo venne denominata Piazza Francesco Giuseppe, in onore dell’imperatore austro-ungarico, fino al 1918 quando fu denominata Piazza Unità in onore dell’avvenuta annessione di Trieste all’Italia. Tutta la storia della città antica e recente è passata per questa piazza e la vita dei cittadini è legata a filo doppio a questo luogo. È definita “il salotto di Trieste” dove pulsa tuttora la vita cittadina: un luogo per passeggiate, incontri di affari, spettacoli, celebrazioni, manifestazioni, concerti internazionali.

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Museo Revoltella
Il museo d’arte moderna nella dimora del Barone imprenditore

Il Museo Revoltella è una galleria d’arte moderna situata su 4 piani nell’edificio di via Diaz 14, a pochi passi dal mare. Il Museo oggi ospita mostre d’arte di respiro europeo ed è provvista di un Auditorium dedicato al compositore Marco Sofianopulo dove si svolgono concerti e conferenze molto seguite dal pubblico culturalmente esigente di Trieste. Il Museo continua la missione voluta dal suo fondatore, il barone – mecenate Pasquale Revoltella (1795-1869), che in qualità di vicepresidente del Canale di Suez, riuscì a portare il porto e la città adriatica ai vertici del commercio internazionale.

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Palazzo Borsa Vecchia
Un vanto della Trieste austro-ungarica

Costruita nel più puro stile neoclassico degli inizi dell’Ottocento, la Borsa Vecchia di Trieste spicca per la sua magnificenza sulla piazza più importante della città emporiale. È senza dubbio l’opera architettonica più rappresentativa dell’epoca d’oro del Porto Franco di Trieste, istituito nel 1719. Come un tempio antico sfoggia tra il colonnato le grandi statue allegoriche dei Quattro Continenti allora conosciuti e l’orologio meccanico in facciata segnava il fluire della vita economica cittadina, mentre un orologio solare a camera oscura al piano terra, serviva per sincronizzare le rotte e i punti nave dei velieri che partivano da Trieste verso i mari di tutto il mondo.

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